Liberati dalle trappole del pensiero: scegli con maggiore consapevolezza
Una valutazione illogica del passato è una deviazione sistematica dal pensiero razionale, caratterizzata da generalizzazioni eccessive, distorsioni cognitive e ragionamenti fallaci. Proprio perché si discosta dalla realtà dei fatti, questa deviazione agisce come una sorta di "colla" mentale, ancorando le persone a valutazioni errate fatte in passato e intrappolandole in schemi di pensiero rigidi.
Carmine Tirotta
11/15/20249 min leggere


Un percorso per liberarsi dai pregiudizi e vivere con maggiore serenità.
Una valutazione illogica del passato è una deviazione sistematica dal pensiero razionale, caratterizzata da generalizzazioni eccessive, distorsioni cognitive e ragionamenti fallaci. Proprio perché si discosta dalla realtà dei fatti, questa deviazione agisce come una sorta di "colla" mentale, ancorando le persone a valutazioni errate fatte in passato e intrappolandole in schemi di pensiero rigidi.
Questa influenza profondamente la nostra percezione del mondo, il nostro giudizio e, di conseguenza, il nostro processo decisionale, portando a conclusioni affrettate che semplificano la complessità del mondo, spesso riducendo la gradualità dei fenomeni a categorie dicotomiche. Sebbene questo processo possa apparire come una scorciatoia per velocizzare la cognizione, in realtà può condurre a errori, interpretazioni distorte e scelte non ottimali. Spesso queste "scorciatoie" si basano su esperienze o valutazioni del passato, che applichiamo a situazioni presenti anche se le cose sono cambiate. Sono proprio le valutazioni illogiche la causa di molti problemi.
Come le valutazioni illogiche influenzano le nostre scelte
Queste valutazioni illogiche del passato ci portano a:
Generalizzare troppo: trasformiamo casi specifici in regole generali, applicandole anche quando non sono più valide. Per esempio, una donna che è stata tradita dal suo partner in passato potrebbe sviluppare la convinzione che tutti gli uomini siano infedeli e mantenere questa diffidenza anche in future relazioni, interpretando ogni piccolo gesto o comportamento come un segno di tradimento, anche quando non ci sono motivi reali per dubitare della fedeltà del nuovo partner.
"Semplificare" la realtà: vediamo le cose solo in bianco o nero, senza considerare tutte le sfumature, basandoci su idee rigide formatesi nel passato. Per esempio, se in passato abbiamo avuto una brutta esperienza con un determinato tipo di cucina, potremmo etichettarla come "cattiva" e rifiutarci di provarla di nuovo anche in contesti diversi, perdendo l'opportunità di scoprire nuovi sapori e apprezzare la varietà culinaria.
Decidere senza ragionare: ci facciamo guidare da emozioni o pregiudizi radicati in esperienze passate, senza valutare obiettivamente la situazione presente. Per esempio, se da giovani abbiamo avuto un'esperienza negativa con un lavoro in un determinato settore, potremmo scartarlo a priori anche anni dopo, quando le nostre competenze e il mercato del lavoro sono cambiati, perdendo così opportunità di carriera.
Le valutazioni illogiche possono crearci problemi nelle scelte di tutti i giorni, nelle relazioni con gli altri e nel modo in cui vediamo il mondo. Ancorandoci a valutazioni del passato, rischiamo di non cogliere le sfumature del presente e di perdere opportunità. Se impariamo a riconoscere questi errori, possiamo pensare in modo più chiaro, prendere decisioni migliori e vivere una vita più serena.
Le radici delle valutazioni illogiche
Già nel XVII secolo, il filosofo inglese John Locke, nel suo “Saggio sull'intelletto umano”, metteva in guardia contro i pericoli delle distorsioni cognitive e degli errori di ragionamento, anticipando alcuni dei temi che oggi rientrano nel concetto di “valutazioni illogiche”. La sua riflessione si inserisce in un filone di pensiero che, fin dall'antichità, ha indagato i limiti della ragione umana e le trappole del pensiero, con autori come Socrate, Aristotele, Epicuro e molti altri.
Le valutazioni illogiche sono spesso profondamente radicate in chi le formula, influenzate da fattori emotivi, sociali e culturali. Agiscono come veri e propri filtri che distorcono la nostra percezione della realtà, inducendoci a interpretare le nuove esperienze in base a schemi predefiniti e spesso inaccurati.
Il pensiero dicotomico: una trappola per la mente
Le persone tendono a semplificare la realtà, riducendola a coppie di opposti: buono/cattivo, giusto/sbagliato, bianco/nero. Questo pensiero dicotomico, seppur utile in alcuni contesti, può diventare una trappola mentale che impedisce di cogliere le sfumature e la gradualità della realtà. Ad esempio, etichettiamo una persona come "buona" o "cattiva" in base a un singolo comportamento, o giudichiamo un'azione come "giusta" o "sbagliata" senza considerare il contesto.
Il mondo è un continuum di gradazioni. Non esiste un "nero assoluto" o un "bianco assoluto", ma infinite tonalità di grigio. Similmente, non esistono concetti assoluti come "perfetto" o "imperfetto", ma solo gradi di perfezione. Pensiamo alla valutazione di un'opera d'arte: ciò che per qualcuno è un capolavoro, per altri potrebbe essere mediocre. O ancora, consideriamo il successo lavorativo: raramente si raggiunge la "perfezione", piuttosto si ottengono risultati più o meno soddisfacenti, col focus al miglioramento continuo.
Le valutazioni illogiche amplificano questa tendenza alla semplificazione, distorcendo la percezione della realtà.
Esempi di valutazioni illogiche nella vita quotidiana
L'insegnante severo: a seguito di un'esperienza negativa con un insegnante molto severo e intransigente alle scuole medie, uno studente ha sviluppato la convinzione che tutti gli insegnanti severi siano persone insensibili e demotivanti. Al liceo, si trova di fronte a un nuovo insegnante che, pur essendo rigoroso, si dimostra appassionato e disponibile ad aiutare gli studenti. La valutazione illogica dello studente gli impedisce di vedere queste qualità positive, portandolo a interpretare la severità dell'insegnante come un segno di ostilità e a sviluppare un atteggiamento di chiusura e diffidenza, che potrebbe influenzare negativamente il suo apprendimento.
Il ristorante affollato: dopo aver vissuto una brutta esperienza in un ristorante affollato e rumoroso, dove il servizio era lento e il cibo di scarsa qualità, una persona evita tutti i ristoranti affollati, convinta che siano sinonimo di caos, attesa e cibo scadente. Un giorno, gli amici lo invitano in un nuovo locale molto popolare. Nonostante le rassicurazioni degli amici sulla qualità del cibo e del servizio, la sua valutazione illogica lo porta a rifiutare l'invito, perdendo l'occasione di provare un'esperienza potenzialmente positiva.
Il lavoro all'estero: a causa di un'esperienza difficile vissuta all'estero durante un viaggio di studio, in cui si è sentita isolata e in difficoltà a causa della lingua e della cultura diversa, una persona ha sviluppato la convinzione che vivere all'estero sia un'esperienza stressante e solitaria, inadatta a lei. Quando si presenta l'opportunità di un lavoro interessante in un altro paese, la sua valutazione illogica la porta a scartare l'offerta senza considerare seriamente i potenziali benefici e le opportunità di crescita personale e professionale.
Il pubblico discorso: dopo essersi sentita in imbarazzo e giudicata dal pubblico durante una presentazione scolastica, una persona ha sviluppato una forte ansia da prestazione e evita qualsiasi situazione che implichi parlare in pubblico. Anche in ambito lavorativo, quando le viene chiesto di presentare un progetto ai colleghi, la sua valutazione illogica la porta a provare un forte disagio e a delegare il compito ad altri, limitando le proprie opportunità di visibilità e riconoscimento.
Il primo appuntamento: a seguito di una serie di primi appuntamenti deludenti, in cui ha incontrato persone superficiali o disinteressate, una persona ha sviluppato la convinzione che gli appuntamenti al buio siano una perdita di tempo e che sia impossibile trovare un partner in questo modo. Quando un amico le propone di conoscere una persona che potrebbe piacerle, la sua valutazione illogica la porta a rifiutare l'opportunità, precludendosi la possibilità di incontrare qualcuno di interessante.
La critica al lavoro: dopo aver ricevuto una critica severa sul suo lavoro da parte di un superiore, una persona ha sviluppato una forte insicurezza e teme di essere giudicata negativamente per ogni errore che commette. Quando riceve un feedback costruttivo da un collega, la sua valutazione illogica la porta a interpretare il feedback come un attacco personale, reagendo in modo difensivo e perdendo l'opportunità di migliorare.
L'amicizia tradita: dopo essere stata tradita da un amico di vecchia data, una persona sviluppa la convinzione che tutte le amicizie siano destinate a finire male e che sia impossibile fidarsi di qualcuno. Di conseguenza, si chiude in sé stessa, evita di creare nuovi legami e interpreta ogni piccolo gesto degli altri come un segno di slealtà.
Riprendi il controllo: osservazioni, valutazioni e reazioni
Obiettivo:
Diventare consapevole delle tue valutazioni illogiche.
Comprendere come queste valutazioni influenzano i tuoi pensieri, emozioni e comportamenti.
Sviluppare una strategia per modificare gli schemi di pensiero disfunzionali.
Svolgimento:
Scegli una situazione: pensa a una situazione recente in cui hai avuto una reazione negativa o ti sei sentito in difficoltà. Prenditi il tempo necessario per riflettere con calma e onestà.
Descrivi la situazione: descrivi cosa è successo in modo obiettivo, senza opinioni o giudizi. Concentrati sui fatti.
Identifica i tuoi pensieri: quali pensieri ti sono venuti in mente in quel momento? Scrivili tutti, anche quelli che ti sembrano insignificanti.
Analizza i tuoi pensieri: per ogni pensiero, chiediti:
Questo pensiero è basato su fatti concreti o su interpretazioni?
Questo pensiero è utile o dannoso?
Quali emozioni ha suscitato questo pensiero?
Come ha influenzato il mio comportamento?
Cosa diresti a un amico che ha questo pensiero?
Potrebbe esserci un altro modo di interpretare la situazione?
Identifica le distorsioni cognitive: riesci a riconoscere delle "trappole mentali" nei tuoi pensieri? (es. generalizzazione, pessimismo estremo, pensiero "tutto o niente", conclusioni catastrofiche).
Crea una strategia: come puoi modificare i tuoi pensieri e le tue reazioni in futuro? Cosa puoi fare per adottare una prospettiva più equilibrata? Scrivi un piano con azioni concrete.
Esempio pratico
Hai ricevuto una critica severa dal tuo capo su un progetto. Il tuo capo ti ha detto che la presentazione non era abbastanza chiara e che i dati non erano sufficientemente approfonditi. Ti sei sentito arrabbiato e demotivato, pensando: "Non sono portato per questo lavoro".
Analizzando questo pensiero, potresti notare che:
Non è basato su fatti: un singolo errore o una critica non determinano la tua attitudine al lavoro. Ci sono molti fattori che contribuiscono al successo in un lavoro, come l'impegno, la perseveranza e la capacità di apprendimento.
È dannoso: questo pensiero alimenta la tua frustrazione e ti impedisce di vedere le possibili soluzioni o di imparare dall'esperienza.
Ha suscitato emozioni negative: rabbia, frustrazione, senso di inadeguatezza.
Influenza il tuo comportamento: potresti reagire male ad altre critiche, evitare di assumerti responsabilità o avere difficoltà a concentrarti.
Distorsione cognitiva: stai generalizzando eccessivamente, partendo da un singolo evento negativo (la critica su un progetto) per arrivare a una conclusione assoluta sulla tua attitudine al lavoro.
Strategie:
Chiedere al capo un feedback più specifico: cerca di capire quali aspetti del progetto non sono stati soddisfacenti e come puoi migliorarli. Ad esempio, potresti chiedere: "Quali sono gli aspetti della presentazione che non sono risultati chiari? Quali dati avrei dovuto approfondire maggiormente?"
Concentrarti sui tuoi successi passati: ricorda i progetti che hai portato a termine con successo e le tue competenze. Questo ti aiuterà a ridimensionare l'importanza della critica e a recuperare fiducia in te stesso.
Sfidare il pensiero negativo: metti in discussione la tua affermazione "Non sono portato per questo lavoro". In base a cosa lo dici? Quali sono i tuoi punti di forza? Hai mai ricevuto feedback positivi sul tuo lavoro?
Considerare la critica come un'opportunità di crescita: invece di vederla come un attacco personale, cerca di capire cosa puoi imparare da questa esperienza. Ogni critica costruttiva, se accolta, può contribuire al tuo sviluppo professionale.
Metti in discussione i tuoi pensieri
La nota importante di tutto l'esercizio è portarti a osservare i fatti reali, mettendoli a confronto con il tuo pensiero illogico di quel momento: "Non troverò mai niente di meglio", "Lavorare sotto gli altri è sempre un problema", "Ho sbagliato, sono un idiota" o pensieri simili. In questo modo, puoi vedere effettivamente le cose come sono. Per analizzare il pensiero e confrontarlo con i fatti, devi chiederti: "Questo pensiero è basato su prove concrete? Quali sono i fatti oggettivi? Quali sono le possibili interpretazioni logiche alternative?"
Ricorda: la consapevolezza del pensiero illogico è il primo passo per il cambiamento. Con la pratica, puoi imparare a gestire le tue valutazioni illogiche e a reagire in modo più costruttivo alle situazioni difficili. Imparare a riconoscere e a contrastare le valutazioni illogiche ti permetterà di vivere con maggiore serenità, di prendere decisioni più consapevoli e di raggiungere i tuoi obiettivi.
Ulteriori esempi di valutazioni illogiche e generalizzate
"Non troverò mai nessuno che mi ami." Questa affermazione generalizza un'esperienza negativa attuale a tutte le possibili relazioni future.
"Sono un fallimento totale." Un singolo errore o evento negativo non definisce l'intero valore di una persona.
"Non sono bravo in niente." È improbabile che una persona sia completamente incapace in ogni ambito. Questa affermazione ignora i punti di forza e le potenzialità.
"È tutta colpa mia." Raramente gli eventi negativi sono causati da una sola persona. Questa affermazione nega l'influenza di fattori esterni e delle altre persone coinvolte.
"Non cambierà mai niente." Questa visione pessimistica nega la possibilità di crescita, cambiamento e miglioramento.
"Tutti ce l'hanno con me." Questa affermazione assume erroneamente che le azioni degli altri siano sempre dirette personalmente verso di sé.
"Non sopporto questa situazione, impazzirò." Questa esagerazione amplifica l'intensità delle emozioni e ignora le capacità di coping e di gestione delle difficoltà.
"Se non ottengo questo, la mia vita è finita." Dare un'importanza eccessiva a un singolo obiettivo o evento porta a una visione distorta della realtà e delle proprie priorità.
"Sono sempre stato/a un disastro." Questa generalizzazione estende un'autovalutazione negativa a tutto il passato, ignorando i successi e i momenti positivi.
"Nessuno mi capisce." Questa affermazione presume che gli altri non siano in grado di comprendere i propri sentimenti e pensieri, creando una barriera alla comunicazione e all'empatia.
Queste valutazioni sono spesso il risultato di distorsioni cognitive, ovvero modi di pensare disfunzionali che alterano la percezione della realtà. Riconoscere queste distorsioni è il primo passo per modificarle e adottare un pensiero più equilibrato e realistico.
Nel percorso di crescita personale, la capacità di valutare le situazioni in modo obiettivo e razionale è fondamentale. Spesso, però, cadiamo nelle trappole del pensiero, lasciandoci influenzare da pregiudizi, esperienze passate e distorsioni cognitive.
Chiediti:
Quali sono le situazioni in cui tendo ad essere più irrazionale?
Quali emozioni mi guidano in quei momenti?
Quali sono le conseguenze delle mie valutazioni illogiche?
Cosa posso fare per essere più obiettivo e razionale?
Ricorda: la consapevolezza è il primo passo per il cambiamento. Osserva i tuoi pensieri, le tue emozioni e i tuoi comportamenti. Con la pratica, puoi imparare a gestire le valutazioni illogiche e a prendere decisioni più consapevoli.
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